Questa notte ho sognato noi tre in giro per il paese in bicicletta, come una volta, ma con la nostra età attuale, quella già a metà di qualcosa.
Portavamo shorts e scarpe da ginnastica, come quindicenni, sopra una pelle pallida da inizio estate.
Una di fianco all’altra, per parlarci e guardarci in faccia.
Non c’erano auto a suonare, non c’erano proprio; c’ero solo io a parlare.
Abbiamo fatto attraversare due cani e un gallo cieco per andare a prendere il pane, dove in verità c’è una gelateria.
Eravate sorridenti, coi capelli lunghi, in sella a biciclette che non abbiamo mai avuto, troppo nuove.
Chissà cosa mi manca, chissà cosa vi manca.