L’autunno può far male

L’autunno può far male, con i suoi colori che spezzano l’armonia di un verde sempre più raro. Mi mangia il cuore a bocconi con il suo vento lieve e il suo cielo blu polvere. L’estate, come una marionetta, si è nascosta dietro un sipario elegante, lasciando danzare un respiro fresco tra i rami non ancora spogliati del loro vestito ormai logoro. Seduta su una panchina, nascosta dal mio ombrello rosa, mi sento a casa, mentre i raggi del sole gironzolano come vagabondi. Si inseguono, uno sull’altro, senza mai raggiungere un traguardo, spezzano segretamente la natura che ha cambiato le sue tonalità.

L’autunno è la stagione più malinconicamente viva, è l’essenza degli scrittori, dei poeti, degli animi dannatamente inquieti. L’autunno non è una stagione, ma un modo di vivere. Le ombre sono gentili e si appoggiano su tappeti di foglie dai colori dell’oro, dal giallo al rosa, fino al rosso. Vogliono farmi credere di essere le protagoniste preziose di questa stagione, e forse lo sono davvero. Le loro sfumature impreziosiscono anche il più cupo dei paesaggi. Non fa ancora freddo, il calore combatte contro l’inverno che arriverà.

Mi torna alla mente l’odore di legna bruciata di una vecchia cucina economica, dove, sopra una pentola di terracotta, bolliva la zuppa di zucca e lenticchie. Poco più in là, le castagne iniziavano ad aprirsi, lasciando intravedere il giallo del loro frutto. L’autunno è tutto lì: lo puoi toccare, è profumo e ricordo.

Il sole si abbassa, si nasconde dietro le colline, si riflette sul letto del fiume che ha smesso di muoversi, immobile e ardentemente in attesa del suo ultimo bacio. Lo specchio d’acqua opaco riflette sagome di alberi assonnati che piangono i loro rami. Mi avvio verso il ponte, curvo come un Cristo in croce, e mi godo l’ultima luce che illumina foglie gialle, simili ai capelli bianchi sulla chioma di una sconfinata bellezza.

È l’inizio della mia metamorfosi, della mia evoluzione; è come morire per rinascere sempre. Supero un vecchio con le braccia incrociate che aspetta qualcosa, un bambino che gira su se stesso come fosse l’asse che sorregge il mondo, e un uomo che stringe la sua donna improvvisando una danza. Devo tenermi il cuore stretto tra le mani per non farlo scivolare e cadere giù.

L’autunno è la stagione dell’amore, dove non si invecchia. Il suo profumo è un fremito che il corpo non riesce a capire, un’esplosione di umano splendore.