Il rumore dell’autunno

Lo senti nel petto il rumore dell’autunno. Impercettibili battiti come un fruscio di foglie, silenzioso pulsare come nebbia che scende fitta, mute palpitazioni come il silenzio delle nove in campagna. È così l’autunno, zitto e irresponsabile, fa nascere domande insolenti che non ho il coraggio di porti.

Sei sempre così serio, gli occhiali ti scivolano sul naso mentre leggi un libro sul divano e io invece, vorrei solo parlare.

«Secondo te…», ti disturbo impertinente, «si può amare senza essere innamorati?» tu distogli subito lo sguardo dal libro dalla copertina noiosa. Mi metti a fuoco con lo sguardo e come sempre anche con il cuore.

«L’amore è amore, ed essere innamorati vuol dire amare. Se non sei innamorato non ami. È semplice no?»

«Non mi convinci», borbotto come una bambina che fa i capricci, «per esempio io sono innamorata dell’autunno, ma non lo amo.»

«Potrebbe essere interessante come idea, ma non vale per le persone.»

«Già… non vale per le persone», ripeto mettendomi la coperta sulle spalle.

L’autunno mi tormenta sempre così, sono innamorata dei suoi rumori, dei colori, del suo sole e del suo buio, però non amo ciò che smuove nello stomaco, non sopporto i dubbi che mi suscita.

So che il dubbio è tutto mio, forse ti amo, ma non sono innamorata. Mi stringo nella coperta mentre tu appoggi il libro sul pavimento e mi tiri per un piede. Come odio questa parte di autunno che si infila nel mio cuore, che poi si dissolverà come la nebbia a mezzogiorno e lascerà entrare l’inverno con la sua sfacciataggine, portandosi via anche le mie domande. Perché l’autunno non è solo una stagione romantica e malinconica, ma un modo di vivere.

Ti bacio sulla fronte mentre cerchi di farmi il solletico e forse hai ragione tu… non si può amare senza essere innamorati.

Piove un po’ più forte, gocce enormi che si buttano a capofitto da un cielo grigio. Mi stendo sul tuo petto e ascolto il rumore del tuo autunno.