Stringi i nodi del mio pettine come stringeresti le mie mani.

Il distacco. Decidere di non vedere alcune persone è una sorta di lutto auto imposto a piccole dosi. Una preparazione alla loro totale assenza. Una lezione di sopravvivenza, il mio salvavita.

– Posso confidarti una cosa? Ho paura di invecchiare e di non sentirmi mai vecchia. – Credo sia lo spirito con cui tutti dovrebbero raggiungere la vecchiaia. – Ti sbagli… io non saprò seguire il tempo che sarà sempre due passi avanti a me. Avrò una paura folle di vedere tutto spegnersi sotto a una…

Nulla di te. Nulla di me. Arrampicarsi con violenza a un abbraccio. Lasciarci nel silenzio di un non incontro.

Spesso esco e non torno più quella di prima.

Spezzami pure le braccia, io ti abbraccerò lo stesso.

Saremo lacrime e tempesta, pioggia e ruggine, polvere e asfalto. Saremo schiuma, uno sulla bocca dell’altro, pregna di offese scappate da un meccanismo in tilt, in una sera in cui avremmo bevuto troppo. Saremo schiuma su bocche alcolizzate di rancore. Quando saremo tutto questo non dimenticarti di amarmi.

Alcune piogge sono così pesanti da poter inzuppare cuscini, stringete anche solo una coperta, ma stringete qualcosa.

Chissà quanto rumore hai dentro. Mi fermo. E se poi ti fermi anche tu, possiamo ricominciare insieme la stessa canzone.

Ci sono cose che ti fanno cadere il cuore dalle mani e te lo ritrovi dappertutto.