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  • Category Archives: Morsa e Incudine

La fine

Non è importante come si inizia, ma sempre come si finisce.Mi chiedo cosa ci sto a fare qui, dopo tutti questi anni. Mi ripeto che è il momento giusto per arrestare un’emorragia che dura da troppo tempo. Devo solo digerire tutta questa vita che, a bocconi grossi, si è messa tra me e te. Comincia…

Nell’immensità

È vero, ho il volto disperato, assente, distrutto. Il viso della donna nel dipinto L’assenzio di Degas ora è il mio autoritratto. Sono seduta su una sedia impagliata e sbilenca che mi punge le cosce, con i gomiti appoggiati su un tavolo di legno che puzza di vino. Ho le mani incrociate come se stessi…

Vent’anni

Che ne sapevamo noi, a vent’anni, di cosa saremmo stati a quaranta.Cosa ne sapevamo noi, che il troppo amore avrebbe distrutto un matrimonio, ingannandoci ogni giorno, diventando abitudine.Che ne sapevamo noi, a vent’anni, che non avremmo più dormito fino a tardi dopo una notte magnifica, che non saremmo più usciti per pigrizia, o per i…

Il rumore dell’autunno

Lo senti nel petto il rumore dell’autunno.Impercepibili battiti, come un fruscio di foglie; silenzioso pulsare, come nebbia che scende fitta; mute palpitazioni, come il silenzio delle nove in campagna.È così, l’autunno: zitto e irresponsabile.Fa nascere domande insolenti che non ho il coraggio di porti. Sei sempre così serio.Gli occhiali ti scivolano sul naso mentre leggi…

Lettera a mia figlia

Quante cose vorrei dirti già adesso, tutti quei discorsi da madre, da donna, che non avrò mai la forza e la memoria di esternare, perché il tempo fa dimenticare quasi tutto. L’errore è smettere di pensare alle parole che le persone meriterebbero, convinti di avere un’interminabile riserva di stagioni. Così ho deciso di regalarti le…

Happy Valentine

Non so perché siamo usciti a cena. Non lo facciamo da anni. Come siamo finiti a mangiare nel ristorante cinese dove, da giovani squattrinati, ci rifugiavamo nelle sere d’inverno? Forse vuoi farmi ricordare come eravamo? No, troppo complicato per te. Hai smesso di essere un rivoluzionario quasi subito; tu sei concreto e realista, coi sogni…

Piedi scalzi

Ti guardo mentre, ondeggiando sui piedi scalzi, ti allontani. Affondi i talloni, lasciando a ogni passo un’impronta di te sulla sabbia. Sei un punto giallo su uno sfondo cobalto, una scenografia che mescola la lucentezza degli zaffiri al blu dell’acciaio. Ti è sempre piaciuto l’avvicinarsi del temporale. L’orizzonte non è più la linea che divide…

Dì qualcosa!

Sono seduta sul bordo del letto, le mani accostate ai fianchi. Fuori piove e il silenzio, interrotto dal tintinnare costante e denso di un’acqua che arriva a terra già sporca, mi sta facendo impazzire. Alcune piogge, inattese o annunciate, copiose o inconsistenti, sono così pesanti da poter inzuppare cuscini, durante notti bastarde che ti soffocano…

Pioverà

«Nonna, ma tu sei stata felice?» chiedo mentre siamo sedute in giardino. Lei rammenda dei calzini, mi spia da dietro occhiali spessi. Io dondolo le gambe nel vuoto, come se fossi su un’altalena, perché non tocco bene con i piedi per terra. Metà del tavolo è coperto da pomodorini messi a seccare. Picchia il sole,…

Lettera a Clara

Amore mio, Clara, il sole entra prepotente in questa piccola stanza ormai spoglia delle tue cose. Rimane solo quella foto in bianco e nero appoggiata sul comodino: tu, bella e pallida, seduta sull’altalena di quel giardino tempestato di margherite. Parlavamo del nostro futuro, quando non avevo ancora nostalgia del vento che cullava i tuoi fianchi….

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